In un tempo in cui le notizie che ci raggiungono maggiormente fanno soffrire (vedi sotto la voce guerre e femminicidi); in un tempo in cui il CENSIS, il Centro Studi Statistiche e Investimenti, fotografa l’attuale condizione degli italiani usando l’inquietante immagine di sonnambuli, allarga il cuore la notizia che ci sono giovani uomini e giovani donne che ancora oggi, anche se sempre meno numericamente, intuiscono la chiamata di Dio ad intraprendere il cammino verso il  sacerdozio e la vita consacrata.
Fa’ ancora più notizia quando il “chiamato” è un bel giovane, vincitore nel 2019, così ci dicono le cronache, del titolo di “Mister Italia”, l’uomo più bello d’Italia, il concorso che fa da contraltare al più noto “Miss Italia”, gara di bellezza al femminile. 
E’ Edoardo Santini, un giovane di 21 anni della provincia di Firenze, all’inizio della carriera di fotomodello e di attore, che ha scelto di lasciare tutto e iniziare il cammino in Seminario. In un video dichiara che il mondo al quale era avviato, se all’apparenza dava tanto, lasciava un vuoto che non era colmato e una serie di domande fondamentali che non trovavano risposta. Un’esperienza di preghiera e di incontro con dei sacerdoti, la vita comunitaria, l’evento della Giornata Mondiale della Gioventù  della scorsa estate e l’impegno per gli altri, lo hanno mosso a decidersi a verificare la vocazione al sacerdozio entrando in Seminario. Lui stesso dice: “Diventerò prete? Non lo so, entro in Seminario per scoprirlo”. 
E’ il coraggio che ci vuole di questi tempi e che chiama tanti giovani a osare scommettere la propria vita nella scelta di lasciare tutto per seguire Gesù nella forma del sacerdozio. 
Se la notizia rischia di scivolare nel cercare di scovare cose nascoste o pruriginose, la cosa importante mi sembra quella di mettere in evidenza come anche da questa scelta si possa davvero cogliere dei messaggi importanti per la nostra vita e la vita dei nostri giovani.

Il primo messaggio che mi sento di cogliere e rilanciare da questa storia è: il successo e i soldi non bastano a fare felice una vita. 
Lo sappiamo a livello teorico e ce lo diciamo ma la nostra società e il tentatore sono sempre lì a insinuare che la riuscita felice della nostra vita dipenda da quanto abbiamo nel portafoglio e da quanto successo gli altri ci riconoscono. Questo ragazzo aveva già una carriera avviata, soldi, donne … tutto rientrava nel modello di ciò che la società attuale ci fa pensare come modello di vita riuscita. Eppure non è bastato per far dire ad Edoardo che la sua vita era felice. Sembra di sentire le parole di Gesù: “Và vendi quello che hai e dallo ai poveri e poi vieni e seguimi” (Mc  10, 21).
Il secondo messaggio che raccolgo è il valore del coraggio, che abbiamo bisogno di ritrovare per compiere scelte forti e importanti nella nostra vita. Proprio il nostro Vescovo Mario nel Discorso di Sant’Ambrogio dei giorni scorsi ha toccato questo tema del coraggio che a volte ci manca, dell’audacia delle scelte e della perseveranza nonostante le fatiche e le resistenze che si incontrano nel portare avanti i cammini di bene e delle scelte di vita intrapresi.
Mi piace allora riconoscere a Edoardo Santini il coraggio della fede per il grande passo che ha compiuto e augurare che trovi davvero quella felicità che il suo cuore e il cuore di tutti noi cercano nella vita.

Don Andrea

 
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