La guerra in corso tra Russia e Ucraina fa sentire ancora più urgente la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani che ogni anno caratterizza questa parte dell’anno liturgico.
Siamo invitati a invocare Gesù e il suo Spirito di unità perché non desistiamo dal ritrovare quell’unità perduta che ci rende Chiesa una, santa, cattolica e apostolica, come recitiamo nel Credo.
La storia ha provocato ferite e divisioni e a partire da quell’unica Chiesa ci si è divisi tra cristiani in cattolici, ortodossi, protestanti, anglicani.  Non è così che Gesù e poi Pietro hanno pensato e voluto la Chiesa.
L’urgenza della pace poi rafforza la preghiera perché dovremmo ritrovare quell’unità che si fonda sul rispetto della vita, della dignità della persona, del no a tutto ciò che offende l’uomo e la donna a partire dalla guerra. 
Con ostinazione e perseveranza dovremmo ritrovarci insieme come cristiani a pensarla allo stesso modo su questi temi che scuotono così tanto al giorno d’oggi le nostre coscienze; invece non è scontato neanche tra cristiani.
Il nostro Vescovo Mario ha portato il saluto della Diocesi alla comunità ortodossa di Milano, lo scorso 6 gennaio, giorno in  cui la chiesa ortodossa russa ha celebrato il Natale, invitando al silenzio e alla preghiera. Così ha detto mons. Delpini: «In questo tempo così difficile, penso che sia bene il silenzio, che sia cosa buona l’adorazione, fermarsi a contemplare il mistero e, quindi, fare posto in noi al principe della pace».
Aderiamo anche noi all’invito del nostro Vescovo di mettere ogni giudizio e parola sul fuoco del silenzio che apre alla preghiera e all’adorazione.

Don Andrea

 
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