L’elezione del Papa ha avuto diverse modalità nei quasi duemila anni di storia della Chiesa. Si è passati dalla scelta del predecessore, all’elezione per acclamazione del popolo di Roma, alla scelta da parte del clero romano fino all’elezione del collegio dei cardinali.
Ci fu però un conclave che durò quasi tre anni e si tenne a Viterbo a partire dal 1268. Siccome i Cardinali non riuscivano a decidere il nuovo pontefice, i cittadini di Viterbo chiusero a chiave il palazzo, poi dopo qualche settimana portarono ai cardinali solo pane ed acqua e, infine arrivarono a scoperchiare il tetto del palazzo apostolico per spronare i cardinali a decidere il nome del nuovo Papa. Così dal 1274 l’elezione del nuovo pontefice prevede che i  Cardinali siano chiusi tra di loro e non abbiano nessun contatto esterno, così che non ci siano influenze sull’elezione.
Questo del 2025 sarà, quindi il 76° conclave.
Esso avverrà in questo modo: al mattino del 7 maggio sarà celebrata la S. Messa per l’elezione del Sommo Pontefice e alle 16,30 solo i Cardinali elettori (di età inferiore a 80 anni) entreranno nella Cappella Sistina al canto del Discendi Santo Spirito. Poi ciascuno dei Cardinali sarà invitato a giurare sul Vangelo la disponibilità ad accettare la nomina, qualora fosse eletto. Da lì verrà pronunciato “EXTRA OMNES”, cioè “fuori tutti” e inizierà la prima votazione.
Qualora nessun candidato raggiungesse i voti necessari si procederà il giorno dopo ad altri scrutini, avvisando “Quelli fuori” dal Conclave con la fumata nera dal comignolo posizionato sul tetto della Cappella Sistina.
Sono previsti dal secondo giorno due scrutini la mattina e due al pomeriggio, con una fumata sola al termine del secondo scrutinio, o con la fumata bianca nel caso di elezione del S. Padre al termine di qualsiasi scrutinio.
Dopo l’elezione il nuovo Papa deporrà l’abito rosso e vestirà di bianco, mentre il cardinale incaricato si affaccerà alla Loggia della Benedizioni per annunciare il nome del nuovo Papa.
Infine il nuovo Papa si porterà anch’egli alla Loggia medesima per salutare il popolo e per impartire la prima Benedizione “URBI ET ORBI”, cioè “Alla Città di Roma e al mondo intero”.
In questi giorni i giornali hanno provato a elencare alcuni Cardinali papabili più di altri, portando le più disparate motivazioni a sostegno della candidatura.
Ma nel Conclave non si usano le categorie di un’elezione politica, perché i Cardinali prima disegnano la prospettiva del cammino della Chiesa nei prossimi anni e, solo poi, trovano all’interno del Sacro Collegio, la persona più adatta a svolgere questo compito.
Sarà lungo? Sarà breve? Nessuno può saperlo, neppure i Cardinali, che si esprimeranno con votazione segreta.
Ciò che è chiesto a tutti i cristiani è pregare lo Spirito Santo che riveli ai conclavisti il Papa che Dio ha scelto per noi, per guidare la Sua Chiesa 
Don Vinicio
 
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