Accogliere il dono di un nuovo sacerdote Un segno di speranza e grazia per tutta la Chiesa
Accogliere il dono di un nuovo sacerdote Un segno di speranza e grazia per tutta la Chiesa
Quando una comunità si raccoglie per festeggiare l’ordinazione di un nuovo sacerdote, non celebra semplicemente un traguardo personale, ma riconosce un dono che Dio fa alla Chiesa intera. Il sacerdozio ministeriale, infatti, è segno e strumento attraverso cui Cristo continua a prendersi cura del suo popolo, a guidarlo, a nutrirlo con la Parola e i Sacramenti, e a condurlo verso il Regno.
Ogni ordinazione sacerdotale è una grazia che rinnova la Chiesa, perché ricorda a tutti noi che il Signore non smette di chiamare e inviare operai per la sua messe. In un tempo in cui le vocazioni sembrano diminuire, la consacrazione di un giovane uomo al ministero sacerdotale è un segno forte di speranza e di futuro.
La presenza di don Marco Eliseo nella nostra comunità pastorale, durante il suo tempo di servizio, è stata occasione di incontro, di accompagnamento spirituale, di annuncio e di testimonianza. Ora che è stato ordinato sacerdote, vogliamo accompagnarlo con la preghiera e l’affetto, riconoscendo in lui il segno vivo di Cristo Buon Pastore che chiama ancora, parla ancora, ama ancora il suo popolo attraverso il ministero dei sacerdoti.
Festeggiare un sacerdote novello significa anche rinnovare in noi la gratitudine per tutti coloro che, nel silenzio e nella fedeltà quotidiana, servono la nostra comunità nelle celebrazioni, nella predicazione, nell’ascolto e nell’amministrazione dei Sacramenti. È un’occasione per riscoprire la bellezza della nostra appartenenza alla Chiesa, famiglia di Dio guidata dal soffio dello Spirito.
Con la celebrazione per don Marco Eliseo, vogliamo affidarci al Signore perché continui a suscitare vocazioni nella sua Chiesa, e perché il suo ministero possa essere fecondo, lieto e fedele nel tempo, a servizio del Vangelo e delle comunità che incontrerà sul suo cammino.
Il Signore benedica lui e rinnovi in noi il desiderio di essere Chiesa viva e missionaria.
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