Giovedì 16 ottobre si è tenuto un incontro congiunto tra il Consiglio Pastorale e i Consigli per gli Affari Economici delle due parrocchie. Ospite della serata è stato don Paolo Boccaccia, responsabile dell’Ufficio Parrocchie della Diocesi di Milano, invitato per offrire uno sguardo più ampio sulla realtà diocesana in cui si colloca la nostra comunità e per aiutare a leggere il presente in vista delle scelte future.
Don Paolo ha illustrato con realismo la situazione della Diocesi, segnata da un calo costante delle vocazioni sacerdotali: nei prossimi anni, ogni sacerdote sarà probabilmente chiamato a gestire fino a cinque parrocchie, con la conseguente necessità di una maggiore corresponsabilità dei laici nella gestione pastorale, amministrativa e organizzativa delle comunità. Questo scenario comporterà inevitabilmente una riflessione anche sull’uso e sulla sostenibilità delle strutture parrocchiali, affinché rimangano a servizio della vita comunitaria e non un peso gestionale.
Nel suo intervento, don Paolo ha presentato anche una panoramica comparativa tra i dati del 2014 e quelli del 2024 relativi alla nostra comunità. Pur evidenziando alcuni elementi positivi (ad esempio la nuova comunità di suore, la presenza di 3 sacerdoti, la vitalità di due oratori con tanti spazi, la disposizione di beni immobili e terreni), non ha nascosto le criticità emergenti, invitando tutti a guardare con lucidità al futuro.
Una delle questioni più urgenti riguarda la tenuta economica, in particolare per quanto riguarda la Parrocchia SS. Pietro e Paolo su cui pesa il mutuo con scadenza nel 2031: le offerte ordinarie (ossia quelle raccolte durante le S. Messe) non riescono attualmente a coprire le spese correnti (in particolare bollette di gas e luce), rendendo necessario un ripensamento nella gestione degli spazi e un rinnovato impegno di catechesi sul significato dell’offerta come espressione concreta di partecipazione alla vita comunitaria.
Altro dato significativo riguarda il numero dei battezzati: nel 2024 sono stati soltanto 26 (17 a Pogliano e 9 a Bettolino). Tale dato, che rispecchia una tendenza diffusa, richiama tutti a interrogarsi su quale esperienza di Chiesa si voglia offrire ai più piccoli e alle loro famiglie nell’immediato futuro, e su quali scelte di strutture e percorsi pastorali siano oggi necessari per accompagnarli nella crescita della Fede.
Nel dialogo con i consiglieri, don Paolo ha insistito sulla necessità di avviare un percorso di ascolto e discernimento comunitario, per comprendere insieme “che comunità cristiana vogliamo essere tra dieci anni”. Ha sottolineato che l’unione tra parrocchie non deve essere intesa come una fusione o una perdita di identità, ma come una collaborazione feconda, capace di valorizzare le specificità di ciascuna comunità e di ripensare la presenza della Chiesa sul territorio in forme nuove, forse più semplici ma più autentiche.
Concludendo, don Paolo ha invitato a guardare alle sfide attuali non come a un peso, ma come opportunità di rinnovamento: “Occorrono buon senso, giudizio e coraggio — ha detto — per distinguere ciò che è davvero necessario da ciò che non lo è. Le scelte pastorali, che sono strettamente legate a quelle economiche, devono però sempre venir prima di queste”.
Un invito, dunque, a camminare con fiducia e realismo, sapendo che solo uno sguardo comune e uno stile di corresponsabilità potranno garantire un futuro vitale alla nostra comunità.

Andrea Scarparo

Segretario del Consiglio Pastorale
 
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