Tre anni fa, il 9 ottobre 2017, sono "nato" nella Vostra Comunità di Pogliano Milanese. Preferisco usare il verbo “nascere” al posto di “arrivare” a Pogliano perché in quel momento mi sentivo come un bambino appena nato che non sapeva niente e non conosceva nessuno. Quasi tutto era nuovo per me.
Ho dovuto imparare la cultura e la lingua, ho iniziato a conoscere la gente e il cibo, adattandomi al tempo e al clima, capire come muovermi da un posto all'altro e così tanto altro.
Non è stato facile, soprattutto il primo anno è stato molto duro. L'unica opzione che avevo era quella di adattarmi al cambiamento. Tuttavia, questo processo era -a volte- troppo doloroso dentro di me, soprattutto perché non riuscivo a capire il linguaggio e non riuscivo ad esprimermi.
Per superarmi e crescere come uomo, cristiano e sacerdote, e per riuscire in tutti questi campi, avevo bisogno di qualcuno che mi creasse un ambiente favorevole. Avevo bisogno di una mamma e di un padre, di un fratello e di una sorella. Di uno zio e di una zia, dei nonni, di una nipote e di un nipote. E ancora, sentivo il bisogno di un di un vero amico che fosse veramente amorevole, premuroso, solidale e protettivo. Grazie a Dio a Pogliano ho trovato tutte queste persone. Siete infatti diventati una famiglia meravigliosa per me.
Qui a Pogliano ho trovato un posto che potrei chiamare CASA. Pogliano è diventato un luogo dove sento il senso di appartenenza, di accoglienza, di accettazione e di rispetto. Soprattutto, il vostro caldo rapporto ha rianimato la mia vita. Sono estremamente felice di vivere tra voi come membro di questa bella comunità pastorale. Non mi è mai mancato nulla perché mi avete dato tutto il bene di cui avevo bisogno. 
Al centro del modo africano di pensare la vita comunitaria c'è la "filosofia Ubuntu", un principio che significa "Io SONO perché SIAMO" ed è spesso usato in senso più filosofico per indicare la fede in un legame universale di condivisione che collega tutta l'umanità. Inoltre, un essere umano è per natura un essere sociale. Quindi, senza di te non sono nessuno, non sono niente!
L’evangelista Luca scrive in questo modo (17,14-16): “Appena vide i lebbrosi, Gesù disse loro: "Andate, presentarvi ai sacerdoti". E mentre essi andavano, furono purificati. Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce, e si prostrò davanti a Gesù, ai suoi piedi, per ringraziarlo. Era un samaritano".
In questa prospettiva, vorrei esprimere la mia sincera e sentita gratitudine a tutte le persone di Pogliano e Bettolino per tutto quello che avete fatto per me. 
A ciascuno, a tutti i Sacerdoti, alle famiglie, ai singoli e a tutta la comunità pastorale, desidero dire che siete meravigliosi e che sarete sempre vivi nel mio cuore e nella mia vita. Rimarrò sempre in debito con tutti voi in tanti modi. Dio vi benedica tutti! Grazie!
Ora però non vedo l'ora di tornare a casa in Zambia con gioia, soddisfazione e gratitudine.

Don Emmanuel Jere


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