Domenica 2 maggio si celebra la Giornata Nazionale dell’8xmille alla Chiesa cattolica. È un’occasione per ricordare l’importanza di una scelta che può cambiare la vita di molti. Per dirla con lo slogan 2021: «La tua firma, non è mai solo una firma».

Lo abbiamo toccato con mano in questo lungo periodo, dove la pandemia ha scavato in modo indelebile la vita di tutti.

Se ne sono fatti interpreti i Vescovi della Lombardia, nella loro recente lettera inviata ai fedeli della regione, «Gratitudine e impegno». Un testo da distribuire nelle parrocchie. E da approfondire pure successivamente. La Giornata Nazionale, infatti, non è una circostanza chiusa in sé. Ma uno spunto per l’azione, una call to action. Tanto più che la possibilità di presentare le firme, ha come data ultima il mese di novembre. C’è buon agio, quindi, per veicolare il messaggio in modo capillare.

Un messaggio che trova riscontro nella esperienza di tante famiglie, e persone sole, che in questo tempo non sono state sopraffatte dagli eventi, grazie anche alla solidarietà di quei 13 milioni di italiani (dati 2019) che, con la loro firma, hanno contribuito a destinare alla Chiesa Cattolica l’8xmille del gettito Irpef.

Nell’anno 2020, infatti, un conferimento straordinario di euro è stato messo a disposizione del Paese nella lotta al Covid-19.

Questa iniziativa caritativa, di una portata senza precedenti, ha consentito alla Chiesa italiana di aiutare migliaia di famiglie pressate, per la prima volta, dall’indigenza.

La Lombardia è stata la regione più colpita dal virus e dalle sue conseguenze, ed è stata pure quella che ha beneficiato maggiormente di questi fondi.

Gli stanziamenti hanno permesso di provvedere a generi alimentari, farmaci, prodotti per l’igiene; di pagare bollette, affitti, rate di mutui; di impedire che i debiti spingessero nelle mani degli usurai e della malavita.

Un apporto rilevante è stato fornito nell’educazione e nell’accompagnamento dei giovani più soli ed emarginati, grazie a Pc e tablet, connessione alla rete, sostegno allo studio: nella congiuntura, parrocchie e oratori si sono rivelati spesso l’unico punto di riferimento.

Sono state supportate le strutture sanitarie cattoliche, molte delle quali hanno interamente dedicato risorse umane, posti letto e attrezzature per far fronte all’emergenza pandemica.

Con il sostentamento ai sacerdoti, ci si è poi affiancati alle centinaia di preti nella loro missione in corsia negli ospedali civili di tutto il Paese, specialmente nei reparti Covid. Molti di loro, ricordiamolo, hanno pagato con la propria vita questo impegno di assistenza spirituale.

E ancora. I fondi dell’8xmille hanno continuato a sostenere le reti di solidarietà, in Italia e nel Sud del mondo; la cura dei beni artistici e architettonici; le iniziative pastorali e sociali, i sacerdoti delle quasi 26.000 parrocchie italiane.

L’impegno straordinario descritto, si è aggiunto a quanto già annualmente, dai fondi 8xmille, le diocesi ricevono. Ad esempio – oltre alla dazione relativa al Covid-19, che la diocesi di Milano ha elargito in modo mirato a parrocchie, scuole dell’infanzia ed enti diocesani – la Chiesa ambrosiana ha potuto disporre, lo scorso anno, di 7.420.418,18 euro per le attività di culto e pastorale; 7.911.601,52 euro per gli interventi caritativi e 17.773.563,96 euro per l’integrazione al sostegno dei sacerdoti.

Per questo, dal 2 maggio, è importante che tutti ricordino come una firma, per destinare l’8xmille alla Chiesa cattolica, rappresenti un gesto di comunione, di partecipazione e di solidarietà che va a beneficio di tutto il Paese.



Leggi e approfondisci il notizia sul sito della Chiesa di Milano 

 
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