Mi auguro che ciascuno abbia potuto trovare in questo mese di agosto che si è concluso, un momento di riposo del corpo e dello spirito. Chi ha avuto la possibilità ha potuto trovare questo tempo gustando clima e paesaggi di montagna, di mare o di lago. C’è chi ha preferito le città d’arte facendo tesoro delle bellezze di tante città sia in Italia che all’estero, nutrendo in questo modo lo spirito e la cultura.

Non è facile dire che ci si è riposati al cento per cento. Penso a chi ha qualche preoccupazione, di salute o di altro genere, e ora si ritrova a dover portare avanti i pesi che alla fine non se ne sono andati con le vacanze ma si sono portati con sé. Penso alle incertezze legate alla pandemia che ancora costringe a limitazioni per evitare i contagi. Ma almeno abbiamo tirato un po’ il fiato e di questi tempi sembra l’espressione più pertinente pensando a chi respira con fatica per aver contratto il virus.

L’inizio di settembre se ci fa rimpiangere un po’ le vacanze ci rimette nella quotidianità della vita, fatta di lavoro, scuola, impegni vari e per noi cristiani appartenenti ad una comunità, ci fa riprendere il cammino di sentirci chiesa, uomini e donne che si impegnano a vivere bene la propria vocazione e a dare testimonianza dell’amore di Dio. 

Il Vescovo ci tiene come ogni anno ad offrire la sua parola che possa fare da traccia alla vita delle nostre parrocchie. Avremo modo di leggere e commentare la  sua Lettera Pastorale ma già dal titolo si intravede il cammino a cui vuole sollecitarci: essere una Chiesa non ripiegata su se stessa, non amareggiata, non in preda a continue divisioni ma “unita, libera e lieta”. Così allora vogliamo introdurci in questo nuovo anno pastorale che l’Arcivescovo aprirà come di consueto l’8 settembre con la Festa della natività di Maria.

Chiedo a tutti e a tutti i gruppi: io e il gruppo di cui faccio parte che è a servizio della nostra Comunità Pastorale, come posso essere e come può essere strumento per costruire una Chiesa unita, libera e lieta? Come la nostra realtà può dirsi chiesa unita, libera e lieta? Ogni gruppo che si ritroverà nelle prossime settimane provi a porsi questa domande e soprattutto a tracciare qualche percorso per dare attuazione a qualche obiettivo concreto per giungere a progredire nel cammino di una chiesa che si possa definire secondo le linee indicate dal nostro Vescovo Mario. Diciamoci tutto: se un estraneo entrasse nelle nostre chiese quando stiamo celebrando, respirerebbe un’aria di chiesa unita, libera e lieta? O vi scorgerebbe aria pesante, amareggiata, fiacca?

Se un estraneo partecipasse alle nostre riunioni come ne uscirebbe? Motivato, desideroso di fare, di impegnarsi, arricchito oppure appesantito, scoraggiato, non invitato a tirare fuori i propri talenti perché bloccato?

Papa Francesco non perde occasione per richiamarci ad essere lievito nuovo in questo mondo che ha tante cose ma che rischia di perdere il senso delle cose e la gioia della vita.

Oggi 5 settembre la chiesa fa memoria anche della straordinaria figura di S. Madre Teresa di Calcutta questa donna e religiosa che nella sua semplicità ha dato una testimonianza a tutto il mondo di cosa significhi essere cristiani veri e costruire la chiesa di Gesù. Invochiamo la sua intercessione perché ci guidi con la sua testimonianza a incarnare nella nostra vita la bontà che lei ha trasmesso in maniera così limpida e autentica. Ad uno che gli chiedeva come facesse a voler bene così tanto i poveri più poveri di Calcutta disse: “Ricordati: io sono soltanto una donna che prega. Pregando, Dio mi mette il Suo Amore nel cuore e così posso amare i poveri. Pregando “.

Se vogliamo crescere davvero come Chiesa unita, libera e lieta non deve mancare innanzitutto questo impegno serio e costante della preghiera: personale, di gruppo, comunitaria.

La preghiera ci riempie dello Spirito dell’amore di Dio e ci rende capaci a nostra volta di amare.

Faremo programmi, tireremo fuori idee, progetti per le nostre parrocchie e i nostri oratori ma vogliamo fin d’ora “farli cuocere” sul fuoco della preghiera a Dio perché tutto si compia secondo la sua volontà.

S. Madre Teresa di Calcutta, il nostro Beato don Francesco Paleari e la Madonna ci donino di intraprendere il nuovo anno pastorale con il loro aiuto per portare tanti frutti di bene.

Buon Anno Pastorale e Sociale a tutti!

Don Andrea

 
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