Stiamo ancora vivendo un tempo “sospeso”. Si sentono notizie di aumenti di contagi, di rafforzamento delle misure di sicurezza sanitaria. In alcuni paesi europei sono già iniziati periodi di blocco e sospensioni di attività; si parla di nuove varianti di virus che possono rendere più difficile ancora l’uscita dalla pandemia.
A tutti noi è chiesto un di più di responsabilità per aver cura non solo di se stessi e propri cari ma anche di tutti gli altri. La scienza ha individuato per ora la vaccinazione come rimedio a contenere la diffusione del Covid e siamo chiamati a dare fiducia a chi spende la vita a studiare e preparare i vaccini che limitano i contagi.
E’ un dato inattaccabile in fatto che l’anno scorso come oggi avevamo ancora centinaia di morti per Covid e migliaia di ricoverati, e di questi tempi dopo che circa l’85% degli italiani è vaccinato, questi morti non si registrano più in maniera così tremenda. Ogni morte è sempre un dramma e un lutto e anche un vaccinato può intaccare il virus e trasmetterlo. Ma questo non giustifica assolutamente ogni atto di irresponsabilità che stanno portando avanti i gruppi “no-vax” provocando anche disordini. 

Se questo è allora un tempo ancora di incertezza dal punto di vista sanitario e ufficialmente siamo ancora in emergenza sanitaria, diventa un tempo della responsabilità alla quale, come uomini e donne e al tempo stesso cristiani, ci richiamano continuamente due figure: il Capo dello Stato e il Papa.

I messaggi e i discorsi di entrambi di questo ultimo periodo sono indirizzati a far leva sul nostro senso di responsabilità verso la società, per prendercene cura come comunità alla quale ciascuno è legato. Non si può dire: “Basta che sto bene io, gli altri se la vedano loro”. Crescere come uomini e donne è farci carico gli uni degli altri, è prenderci cura, è fidarci anche di quello che i rappresentanti dello Stato e della Chiesa ci invitano a compiere per vivere bene insieme, in tutta sicurezza. 

Il cristiano poi è chiamato ad un di più di responsabilità che diventa un farsi carico con un cuore ancora più grande per il bene di tutti e di ciascuno. Pensiamo anche a tutta la questione dei vaccini per i paesi poveri: chi se ne sta occupando? Chi porta avanti progetti in questo senso?

Quando Papa Francesco parla di ecologia integrale vuole farci capire che non basta contenere l’inquinamento ma curare tutto l’uomo e tutti gli uomini perché vivano con dignità in ogni angolo della terra. A partire da ognuno di noi e ad ogni livello istituzionale occorre un riscatto di responsabilità per il bene di tutti.

Don Andrea
 
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