E’ stato un ritiro spirituale che ha arricchito tutti i partecipanti quello di domenica scorsa, che ha visto la partecipazione di una quarantina di adulti della nostra Comunità Pastorale e di quella di Vanzago-Mantegazza radunarsi presso la casa dei Padri Oblati di Rho.

La formula di un momento di predicazione seguito da un tempo di silenzio personale e poi da un momento di condivisione, ha fatto gustare e risuonare la Parola di Dio e la condivisione di impressioni e suggerimenti per continuare il cammino da discepoli del Signore.

Il predicatore, don Massimiliano Scandroglio del Seminario di Venegono, è partito dal significato della parola sinodo (= cammino fatto insieme) che è il percorso che sta accompagnando i vari livelli della nostra Chiesa, diocesana, italiana e mondiale, per sostare su alcune icone bibliche che ne mettessero in evidenza il valore del camminare insieme. Il predicatore è partito dal libro della Genesi, dalla creazione dell’uomo e della donna (Gn 1, 26 - ss.) per evidenziare che fin dagli inizi il disegno pensato da Dio è un disegno di comunione; non ciascuno per conto suo ma da vivere insieme. Altre due icone bibliche sono state quelle del peccato di comunione tra Caino e Abele (Gn 4, 3-7) e del cammino insieme con tutto il creato, l’episodio dell’Arca di Noè (Gn 9, 8-16).

Poi don Massimiliano ha declinato questo sfondo biblico nel nostro cammino di chiesa a partire da questa domanda: dove riscoprire lo stile sinodale nel nostro contesto di parrocchie e di vita pastorale?

Sono stati messi in evidenza quattro luoghi su cui lavorare personalmente e insieme per dare concretezza a questo cammino sinodale. Il primo luogo evidenziato è stato quello della preghiera e dell’Eucaristia. Don Massimiliano riprendendo alcuni spunti del nostro Vescovo ha lasciato alcune domande importanti su questo punto: quanto ci lasciamo trasformare dall’Eucaristia? Quanto ne usciamo diversi dopo avervi partecipato? Quanto le nostre celebrazioni ci fanno camminare insieme? O al contrario dopo la celebrazione ognuno va avanti per la sua strada senza lasciarsi coinvolgere dallo spirito di unità e comunione che l’Eucaristia ha fatto sgorgare?

Un secondo luogo su cui accendere i fari nel cammino di sinodalità sono gli organismi decisionali. Sono strumenti che favoriscono una spiritualità di comunione? Come sta aumentando il senso di comunità e la stima reciproca? Queste sono state le domande su cui riflettere e rileggere i propri contesti.

Un altro ambito in cui vedere all’opera lo stile sinodale e su cui confrontarsi è stato quello del volontariato. Accanto alle fatiche che si registrano nel trovare persone disponibili per i vari servizi nelle parrocchie c’è da chiedersi come venga vissuto questo tempo messo a disposizione per altri; c’è un reale atteggiamento di umiltà nel vivere il servizio? Ci si fa davvero servi e non padroni di cose, spazi, ambiti di servizio? Siamo in grado di favorire la collaborazione e il coinvolgimento? Stiamo andando nella linea della corresponsabilità che chiede uno sforzo da parte di tutti coloro che hanno a cuore la vita pastorale di una comunità, per trovare strade nuove dovute anche al calo del numero dei sacerdoti e delle religiose?

Infine, l’ambito della formazione. Il relatore ci ha chiesto di verificarci come stiamo su questo fronte. Se andiamo avanti nella logica del “si è sempre fatto così” oppure ci si sta attrezzando, facendoci carico dell’attuale contesto sociale, formandoci dal punto di vista spirituale, pastorale per vivere il nostro essere cristiani in questo tempo, senza demonizzarlo ma standoci con tutte le fatiche e opportunità che ci sono e lì mostrare la novità di vita cristiana.

Sono stati temi importanti che ora richiedono di essere recepiti ai vari livelli della nostra realtà pastorale, dal Consiglio Pastorale a ciascuno di noi perché si senta coinvolto in questo cammino di chiesa che Papa Francesco ci ha chiesto di percorrere con più decisione.

Don Andrea
 
Esci Home