Quando Don Simone ci ha proposto questo pellegrinaggio non sapevamo ancora quale sarebbe stata la situazione a cui saremmo andati incontro. Nonostante questo punto di domanda, armati di prudenza, green pass, tampone negativo e soprattutto tanto entusiasmo, abbiamo detto di sì. 

Lunedì 3 gennaio 2022, ore 6 del mattino: tutti sul pullman, si parte per la Toscana. La mascherina ffp2 non cela i sorrisi e la voglia di passare allegramente insieme i tre giorni che abbiamo davanti. Iniziamo con una passeggiata nel centro storico di Volterra. Non possiamo fare a meno di notare l’imponente Fortezza Medicea, oggi adibita a Casa di reclusione di Stato, che sovrasta la città. Proseguendo il giro, riusciamo a visitare la Piazza dei Priori, il Duomo e il Battistero. 

Guardando a terra, rimaniamo affascinati da una particolarità di questo borgo: vere e proprie conchiglie racchiuse nel suolo, nelle pietre e nei lastricati, segni dell’antica presenza del mare, visibile oggi solo in lontananza. Dopo una serata passata insieme all’insegna del gioco e conclusa con la preghiera, la notte ci ricarica per ripartire, l’indomani, alla volta di Siena. La giornata si apre con la Messa nella Chiesa di San Martino, dove le nostre giovani direttrici del “coretto” di Vanzago hanno dato prova della loro bravura. Motivati da questa allegria, ci dirigiamo verso Piazza del Campo, dove gli occhi di Don Simone vengono catturati da un misterioso mezzo di trasporto: il “Trenino turistico”. Contagiati dal suo entusiasmo, decidiamo di accontentarlo e saliamo tutti e 28 su questo improbabile mezzo. A metà del tour, il don esprime tutta la sua gioia dicendo a gran voce: “Questo è tutto un altro girare!!”. Dopo il pranzo proseguiamo il giro a piedi, riuscendo così a visitare più da vicino i luoghi simbolo, tra cui il Duomo e la Torre del Mangia, per poi arrivare alla Basilica di San Domenico. Qui abbiamo avuto la possibilità di sostare davanti alla reliquia della testa di Santa Caterina da Siena, figura centrale del nostro pellegrinaggio. Rientrati in hotel, un’altra serata di condivisione e di divertimento ci aspetta. La mattina seguente ci dirigiamo verso l’ultima tappa: San Gimignano. 

Dopo aver celebrato la Messa ci spostiamo nel Duomo, dove siamo attesi dal parroco della città che, in qualità di guida esclusiva, ci porta alla scoperta dei meravigliosi affreschi che decorano questa cattedrale; i ragazzi sono rimasti così affascinati che si sono anche dilettati a tradurre “a tentoni” le didascalie degli affreschi scritte in lingua volgare. Scopriamo anche che qui ogni anno avviene un miracolo: il 12 marzo, giorno della ricorrenza della morte di Santa Fina, una bambina nativa di San Gimignano, sbocciano viole gialle sulle antiche mura e torri della città. 

Con gli occhi pieni di meraviglie artistiche e il cuore ricolmo di gioia di stare insieme, ripartiamo per tornare a casa. Per grazia di Dio, questa esperienza è stata arricchita anche dalla presenza del nostro diacono Don Gianluca, il quale ci ha invitato a riflettere sulla bellezza di tutto quello che abbiamo visto e vissuto, senza fermarci alla superficie ma continuando a porci, senza paura, le domande che sorgono in noi.
Ringraziamo anche don Simone per averci dato l’opportunità di rivivere un’esperienza di insieme dopo quasi due anni dall’ultima volta. Segno, questo, che l’oratorio, nonostante le difficoltà di questo tempo, nella sicurezza e nella prudenza, continua a vivere e a far vivere. 

Benedetta e Simone

 
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