Quando viviamo momenti importanti dell’anno liturgico, il Natale, la Quaresima, la Pasqua ad esempio, dovremmo sempre uscirne con l’intento di assimilare e mettere in pratica nella quotidianità dei giorni successivi la ricchezza del dono celebrato. 
Così anche per le Giornate Eucaristiche che abbiamo vissuto in questi giorni e che domenica 20 febbraio (ore 16.30 in S. Rita) vedono l’ultima predicazione di padre Marino che ci ha accompagnati a riscoprire il valore dell’Eucaristia che edifica la Chiesa. E’ stato importante parteciparvi, pregare insieme e da soli ma è altrettanto importante chiedersi: e ora? Come l’Eucaristia può di nuovo e ancora di più plasmare la mia vita, quella della mia famiglia e della nostra comunità cristiana?

Durante i momenti di adorazione con i bambini del catechismo nella settimana, un momento di questa preghiera era di promettere qualcosa davanti a Gesù: ad esempio uno prometteva di essere più generoso, di ascoltare di più i genitori, di non litigare più, di essere più fedele alla Messa della domenica…. 

Ora tocca anche a noi adulti. Cosa promettiamo davanti a Gesù Eucaristia? Anche partendo dalle riflessioni di questi giorni, dal titolo delle nostre Quarantore: “Adorare l’Eucaristia per una chiesa unita, libera e lieta”; che cosa ne può derivare come promessa per portare avanti nel tempo, nelle relazioni quotidiane, a casa, al lavoro, nei nostri gruppi parrocchiali  la preghiera che abbiamo vissuto insieme?

Il nostro Vescovo Mario ci ha tirato una bella bastonata quando nella sua Lettera Pastorale ha scritto: “Possiamo celebrare il mistero che ci dona la grazia di partecipare alla comunione trinitaria ed essere divisi, scontenti gli uni degli altri, invidiosi, risentiti?” (p.20). 

Fa riflettere una constatazione del genere, significa che dall’Eucaristia non sempre ne usciamo edificati e pronti a edificare una chiesa unita, libera e lieta.
Facciamo la nostra promessa a Gesù perché queste Quarant’ore portino abbondanti frutti nella  vita di ciascuno di noi e in quella della nostra Comunità Pastorale.

Un ringraziamento a P. Marino che ci ha guidati in questi giorni e il ricordo a lui, per il suo ministero nella nostra preghiera.

Don Andrea
 
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