L'Arcivescovo ha aperto l'anno pastorale Duomo
L'Arcivescovo ha aperto l'anno pastorale Duomo
«Celebriamo l’alleanza con Dio non come un rito che si esaurisce tra le mura delle nostre chiese, ma come il principio di una missione. Sì, amen! Vogliamo essere cittadini responsabili, attivi, pensosi, intraprendenti per il bene comune. Sì, amen!»: lo ha detto questa mattina l’arcivescovo di Milano, mons. Mario Delpini, durante l’omelia della Messa pontificale celebrata in Duomo, che ha aperto ufficialmente l’anno pastorale della Diocesi ambrosiana. Un inizio fissato tradizionalmente l’8 settembre, solennità della Natività della Beata Vergine Maria, alla quale è dedicata la Cattedrale.
«Saremo presenti nei partiti politici, nelle amministrazioni comunali, nelle responsabilità economiche non come gente che cerca potere e vantaggi di parte, ma come gente che vuole servire il bene comune e ascoltare il gemito dei poveri, sì! Amen!», ha aggiunto mons. Delpini con un implicito riferimento anche all'imminente appuntamento elettorale. E non è mancato un cenno alla crisi economica e alla guerra in corso in Europa, con un invito a mobilitare «forze e risorse per la pace dentro le società malate di troppa diseguaglianza e corruzione e per la pace tra le nazioni in conflitti assurdi impantanati in un disastro senza via d’uscita».
Nel corso dell’omelia, l’Arcivescovo è ritornato su alcuni temi della Proposta pastorale 2022-2023, pubblicata lo scorso 24 giugno, dal titolo Kyrie, Alleluia, Amen – Pregare per vivere, nella Chiesa come discepoli di Gesù. In particolare, collegandosi anche alle letture del giorno, si è soffermato su una delle tre parole chiave della Lettera, quell’”Amen” che definisce la piena alleanza con Dio e deve sempre guidare l’esperienza dei cristiani anche «nella vita stentata e nella persecuzione» (l’Arcivescovo ha anche citato suor Maria De Coppi, la religiosa italiana uccisa ieri in Mozambico). Un’esortazione alla fiducia incondizionata al Signore rivolta anzitutto agli undici seminaristi della Diocesi che durante la celebrazione sono stati ammessi al percorso che li porterà all’ordinazione sacerdotale nel prossimo giugno e agli otto laici candidati al diaconato permanente.
L’Arcivescovo ha poi brevemente commentato le polemiche seguite al suo saluto rivolto la scorsa settimana al neo cardinale Oscar Cantoni, vescovo di Como. Dopo avere sottolineato che, «volendo essere un po’ spiritoso nel salutare un caro amico, non sono stato capito nelle mie reali intenzioni», l’Arcivescovo ha chiarito il suo pensiero: «Sono anzitutto contento per la nomina di Oscar; ho molta stima di lui, lo conosco da tempo e penso possa dare buoni consigli al Papa. In secondo luogo, vorrei dire che io non desidero diventare cardinale, non mi sentirei proprio a mio agio. La Chiesa di Milano, però, non deve sentirsi diminuita nel suo prestigio e nella sua bellezza se il vescovo, o almeno questo vescovo, non è cardinale. E l’ultima cosa che voglio dire è che io sono del tutto d’accordo con il Papa che non procede per inerzia nella scelta dei cardinali, ma prende decisioni con criteri che lui ritiene opportuni».
Prima dell’intervento finale dell’Arcivescovo, il Vicario generale, mons. Franco Agnesi, aveva ricordato alcuni importanti appuntamenti che attendono la Chiesa ambrosiana. Oltre al Festival della Missione, in programma dal 29 settembre al 2 ottobre, è stata annunciata l’approvazione tramite decreto arcivescovile della Nota pastorale per l’avvio del cammino delle Assemblee sinodali decanali (ASD). Dopo la creazione dei Gruppi Barnaba, primi nuclei delle Assemblee, prosegue dunque il percorso per il consolidamento di queste nuove forme di presenza della Chiesa, che hanno l’obiettivo di «ascoltare e leggere il territorio per individuare le priorità che la missione impone» e di «aiutare le comunità pastorali e le parrocchie a rivolgere lo sguardo oltre l’organizzazione interna». La Nota – da oggi disponibile in formato digitale sul portale diocesano - definisce obiettivi, composizione e metodo di lavoro delle ASD.