Durante la settimana di oratorio estivo che abbiamo vissuto con i ragazzi, in qualche momento di riflessione e preghiera abbiamo preso spunto dall’imminenza della ripartenza della scuola, che domani riprende.
A sentir parlare di scuola sono pochi quelli che fanno i salti di gioia. E’ stato così anche per tanti di noi che oggi sono adulti e riconoscono l’importanza della scuola. Si vorrebbe che le vacanze andassero ancora un po’ avanti, che si possa stare ancora un po’ all’aperto sotto il sole.
Ma la vita è fatta di ripartenze e di doveri. Così abbiamo cercato di offrire qualche suggerimento per poter ripartire bene, con voglia e con grinta. E allora offro quello che è stato raccontato in modo che anche genitori, nonni e adulti in generale possano promuoverlo in famiglia.
Ripartire con la voglia di conoscere, con il desiderio di imparare cose sempre nuove. Se teniamo alto in noi e nei nostri ragazzi questo desiderio allora la voglia di riprendere la scuola arriva da sé. Non far bastare quello che so già ma sentire la sete di sapere, di conoscere il mondo, la vita, se stessi e gli altri. Il grande filosofo Socrate aveva fatto mettere sulla porta di ingresso della sua città il motto: conosci te stesso. Conoscere i propri talenti per svilupparli e metterli a disposizione di tutti.
Ripartire anche con il desiderio di conoscere i propri compagni, di fare amicizie nuove, di conoscere i propri insegnanti e appassionarsi a quelli che sentiamo entusiasmarci per come spiegano e ci presentano gli argomenti del programma.
Riprendere la scuola anche, abbiamo detto ai ragazzi, con la voglia di pensare e ragionare con la propria testa, seguendo i suggerimenti saggi. Non omologarsi a quello che pensa sempre la maggioranza della compagnia, saper pensare da sé e ragionare nella libertà. 
Troppi ragazzi vivono imitando, a volte in maniera sbagliata, quello che fa la massa o quello visto o letto sui social. Li chiamano influencer, sono ragazzi magari della loro stessa età che promuovono stili, mode, comportamenti che vanno messi sempre al vaglio dell’intelligenza e del buon senso. Si inizia bene poi quando si vuol far funzionare bene le cose e in questo caso la scuola. Per un ragazzo o ragazza può voler dire combattere le forme di prepotenza e di bullismo. Ci sono ancora e fanno tanti danni. Magari non avvengono direttamente a scuola ma trovano nelle relazioni a scuola un aggancio che poi si prolunga anche attraverso i telefonini (solo settimana scorsa l’ultimo terribile episodio: un ragazzo a Napoli che si è tolto la vita perché fatto oggetto di insulti sul telefonino).
Facciamoci dunque carico anche noi adulti di aiutare i ragazzi a ripartire bene in questo nuovo anno scolastico interessandoci delle loro vite e aiutandoli ad apprezzare il tempo della scuola.                                               

don Andrea
 
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