“Cari fratelli e sorelle, continuo a sognare la Chiesa tutta missionaria e una nuova stagione dell’azione missionaria delle comunità cristiane. E ripeto l’auspicio di Mosè per il popolo di Dio in cammino: «Fossero tutti profeti nel popolo del Signore!» (Nm 11,29). Sì, fossimo tutti noi nella Chiesa ciò che già siamo in virtù del battesimo: profeti, testimoni, missionari del Signore! Con la forza dello Spirito Santo e fino agli estremi confini della terra. Maria, Regina delle missioni, prega per noi!”.
Sono le frasi conclusive di Papa Francesco nel Messaggio per la Giornata Mondiale Missionaria che la chiesa intera celebra questa domenica (il messaggio si può reperire facilmente per la lettura completa su internet sito vatican.va).
Come vorrei e come vorremmo credo tutti noi che questo sogno di una chiesa tutta missionaria si realizzi, già qui, già in mezzo a noi, già nella nostra Comunità Pastorale. Come vorrei che non rimanga questo solo un sogno e diventi realtà: una chiesa missionaria capace di portare Gesù Cristo, il suo amore che apra sentieri di pace, di giustizia, di carità.
E perché questo non rimanga un sogno occorre che ciascuno di noi, secondo la propria vocazione, con i propri talenti, creda fino in fondo nel sentirsi missionario qui e ora. Lo siamo già! Lo siamo in forza del nostro battesimo!
Quel giorno il Signore ci ha dato lo Spirito di Figli di Dio che, accolto e alimentato, è diventato e diventa in noi principio di una vita nuova, di una vita nell’amore. 
Perché non ci crediamo abbastanza? Perché non arriviamo a dire come Isaia disse a Dio: “Eccomi manda me”?
Se non siamo missionari, se la Chiesa perdesse l’anelito missionario che, attenzione non è il fare nuovi proseliti o aumentare solo un po’ di più il numero di chi viene a Messa, rischieremmo di perdere il senso stesso dell’essere Chiesa, comunità radunata dal suo Signore.
Oggi preghiamo in modo particolare per i missionari e le missionarie sparsi nel mondo ma anche per risvegliare in noi, Chiesa di questo nostro tempo, lo spirito che aveva invaso gli apostoli radunati nel Cenacolo e li ha fatti parlare lingue nuove, cioè li ha inseriti nel mondo di allora portando la novità che era il messaggio cristiano, un messaggio liberante, capace di dare nuova vitalità all’esperienza umana. Anche per noi e per questo nostro tempo, segnato da molte tribolazioni, lo spirito missionario che ciascuno di noi è chiamato a ritrovare in sé e a portare, deve essere quella linfa nuovo iniettata nell’umanità, nei contesti dove viviamo: lavoro, scuola, sport, tempo libero, parrocchia... perché il mondo, riscoprendo la novità perenne del messaggio evangelico viva in pienezza il cammino che il Signore ci fa compiere su questa terra.
Ricordiamoci che alla fine della nostra vita il Signore ci chiederà conto: quanto amore hai messo in quello che hai fatto? Quanta passione evangelica ti ha guidato? Perché è prevalso in te l’egoismo? 
Nel tempo che ci è dato il Signore ci doni di non disperdere la ricchezza dello spirito missionario che c’è in ciascuno di noi.

Don Andrea

 
Esci Home