Gesù Cristo si è fatto povero per voi (cfr 2 Cor 8,9) . Con queste parole l’apostolo Paolo si rivolge ai primi cristiani di Corinto, per dare fondamento al loro impegno di solidarietà con i fratelli bisognosi.

“Davanti ai poveri non si fa retorica, ma ci si rimbocca le maniche e si mette in pratica la fede attraverso il coinvolgimento diretto, che non può essere delegato a nessuno. A volte, invece, può subentrare una forma di rilassatezza, che porta ad assumere comportamenti non coerenti, quale è l’indifferenza nei confronti dei poveri
Sappiamo che il problema non è il denaro in sé, perché esso fa parte della vita quotidiana delle persone e dei rapporti sociali. Ciò su cui dobbiamo riflettere è, piuttosto, il valore che il denaro possiede per noi: non può diventare un assoluto, come se fosse lo scopo principale. Un simile attaccamento impedisce di guardare con realismo alla vita di tutti i giorni e offusca lo sguardo, impedendo di vedere le esigenze degli altri. 
Non si tratta, quindi, di avere verso i poveri un comportamento assistenzialistico, come spesso accade; è necessario invece impegnarsi perché nessuno manchi del necessario. Non è l’attivismo che salva, ma l’attenzione sincera e generosa che permette di avvicinarsi a un povero come a un fratello che tende la mano perché io mi riscuota dal torpore in cui sono caduto. Pertanto, «nessuno dovrebbe dire che si mantiene lontano dai poveri perché le sue scelte di vita comportano di prestare più attenzione ad altre incombenze. Questa è una scusa frequente negli ambienti accademici, imprenditoriali o professionali, e persino ecclesiali. […] Nessuno può sentirsi esonerato dalla preoccupazione per i poveri e per la giustizia sociale» (Esort. ap. Evangelii gaudium, 201). È urgente trovare nuove strade che possano andare oltre l’impostazione di quelle politiche sociali «concepite come una politica verso i poveri, ma mai con i poveri, mai dei poveri e tanto meno inserita in un progetto che unisca i popoli» (Enc. Fratelli tutti, 169). Bisogna tendere invece ad assumere l’atteggiamento dell’Apostolo che poteva scrivere ai Corinzi: «Non si tratta di mettere in difficoltà voi per sollevare gli altri, ma che vi sia uguaglianza» (2 Cor 8,13)”.
Messaggio di Papa Francesco 
per la Giornata Mondiale dei Poveri

La carità, in effetti è proprio questo: condividere quello che abbiamo con quanti non hanno nulla, perché nessuno soffra.
In questa giornata abbiamo pensato di offrire il pane, come simbolo di condivisione, comunione e solidarietà. 
Il pane va spezzato, come l’Eucaristia, “prese il pane, rese grazie, lo spezzò, lo diede..”(Lc22.19).
Questo gesto  fa pensare a chi tende inutilmente la sua mano per nutrirsi, perché non incontra la solidarietà di nessuno, perché vive in condizioni precarie: c’è qualcuno che attende il ns. pane spezzato…

  • Oggi ritira il pane della condivisione
  • Domenica 13 novembre nella prima Domenica di AVVENTO durante le sante Messe potrai offrire OLIO e ZUCCHERO

GRAZIE

I volontari Caritas

SEDE CARITAS
Aperta ogni Mercoledì ore 15.00 - 17.00
Via Mons. Paleari,10 – Pogliano - Cell. 3349488959 – caritas.pogliano@gmail.com



 
Esci Home