Nel cammino di Avvento che stiamo percorrendo arriva un certo punto in cui, per un giorno, si smettono i paramenti violacei e si indossano quelli bianchi misti a color oro: è la festa dell’Immacolata Concezione di Maria.
Per la maggior parte dei cristiani è diventata ormai solo un’occasione per stare a casa da scuola e dal lavoro; per chi sa sciare per la prima uscita stagionale sulle montagne, per altri per la visita ai mercatini natalizi allestiti dappertutto.
La Chiesa continua a custodire e a tramandare il valore di questa festa e diventa anche un modo per essere aiutati a preparare spiritualmente il Natale e a non farlo soffocare dalla fretta e furia delle compere e dal luccichio delle luminarie sui balconi e per le vie delle città.
Il brano di Vangelo che ascolteremo nella solennità dell’Immacolata è il più breve di tutto l’anno: solo due versetti, a ricordarci come la grandezza di Maria non sta in chissà quali lunghe esaltazioni o discorsi circa il suo valore ma in quelle poche parole che l’angelo le rivolge: “Rallegrati, piena di grazia. Il Signore è con te”.
Gioisci Maria perché sei voluta bene da Dio e ti ha voluto talmente bene da riempirti di ogni dono, persino quello di non essere segnata dal peccato originale, quell’inclinazione che invece ognuno di noi ha e che lo porta a volte a compiere il male e non il bene a cui la nostra vita è destinata.
In un mondo in cui scorgiamo a fatica i motivi di gioia, la vicenda di Maria e il suo legame con Dio ci rimandano al fondamento della vita cristiana: apparteniamo a Dio, Lui ci riempie di ogni dono, ci consola, ci aiuta, ci fa guardare avanti con fiducia e speranza.
Se le tristezze di questo tempo presente si fanno sentire, ascoltiamo quella parola che l’angelo rivolge anche a noi: “Rallegrati, il Signore è con te”.
Se il Signore è con noi, possiamo camminare con gioia e fiducia incontro a Lui, affrontando le fatiche della storia.

Don Andrea


 
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